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    CONSULTAZIONE CARISMATICA ITALIANA

Prof. Matteo Calisi, Stradella Cannaruto, 1/3 - 70124 Bari, Italia (Europa) Tel. 39 (080) 50.26.103; Fax 39 (080 ) 50.26.102; E-mail calisi@teseo.it

Past. Giovanni Traettino, via Vivaldi, 47 - 81100 Caserta, Italia (Europa) Tel./Fax 39 (0823) 44.30.77

 

 

 

COMUNICATO FINALE

 

 

                        La Consultazione Carismatica Italiana  (CCI) formata da responsabili del Rinnovamento Carismatico Cattolico e da diverse Chiese Evangeliche italiane, ha organizzato anche quest’anno, all’Istituto di Teologia Ecumenica “San Nicola” in Bari  dal  18 al 20 febbraio u.s., un incontro di dialogo fraterno, dal tema: “Il Movimento Pentecostale-Carismatico: Una sfida per la teologia e per le chiese”.

 

                        Questo dialogo ha avuto inizio nell’Archidiocesi di Bari-Bitonto a partire nel 1992 mediante l’esperienza d’incontro fra la Comunità di Gesù (cattolica) di Bari e la Chiesa Evangelica della Riconciliazione (Pentecostale) di Caserta. Non era che un piccolo seme gettato nel terreno del dialogo ecumenico perché il mondo pentecostale italiano, che era ancora chiuso al dialogo con la Chiesa cattolica, potesse aprirsi alla comunione e al confronto teologico.

 

                        Questo piccolo seme cominciò con la preghiera in comune ed un dialogo di base fondato sull’amore e sul rispetto reciproco diretto anzitutto a conoscersi.

 

                        Incontrarsi fraternamente per pregare ed investigare insieme su ciò che lo Spirito unisce, è stato lo scopo di questa ottava convocazione di dialogo cattolico-pentecostale a livello italiano. Il Comitato esecutivo  (formato da 4 membri cattolici e da 4 membri evangelici) e il Consiglio Nazionale della CCI è co-presieduto dal Rev. Giovanni Traettino, Vescovo della Chiesa Evangelica della Riconciliazione e Presidente dell’Istituto italiano di Studi Teologici e Filosofici “Alois” in Caserta, membro del Comitato Esecutivo dell’European Charismatic Consultation ed dal Prof. Matteo Calisi di Bari, Fondatore e Presidente della Comunità di Gesù e membro del Consiglio Internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico (ICCRS)  presso la Città del Vaticano, entrambi componenti della Società Teologica Internazionale di Studi Pentecostali (SPS)  con sede negli USA.

 

                        Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato del Vaticano ha fatto pervenire un messaggio all’Arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons. Fancesco Cacucci, in cui si afferma che “il Sommo Pontefice - Giovanni Paolo II (ndr)  - rivolge benaugurante saluto e fervidi voti di ogni buon esito dell’assise, invocando dal Signore copiose benedizioni celesti”.

 

                        Si sono ritrovati insieme da tutta la Penisola, con qualche delegazione dall’Estero (Svizzera, Francia, Romania, Inghilterra, USA), rappresentanti, studiosi, pastori, teologi, e vescovi: cattolici, ortodossi ed evangelici di varie denominazioni, da quelle protestanti storiche Battiste, Valdesi, Assemblea dei Fratelli, Riformate a quelle Pentecostali Classiche, quelle neo-pentecostali e chiese non-denominazionali quali la Chiesa Evangelica della Riconciliazione. Vi hanno preso parte anche alcune organizzazioni interdenominazionali e missionarie.

 

            Le conferenze sono state tenute da autorevoli esponenti del Dialogo Ecumenico, quali:

 

S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Chiaretti,

Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI);

 

Prof. Dott. Paolo Ricca,

già Decano alla Facoltà Valdese di Teologia in Roma e Professore di Storia del Cristianesimo;

 

 

 

Prof. P. Ioan Sauca,

Segretario per gli Studi e le Relazioni Ortodosse al Consiglio Mondiale delle Chiese di Ginevra (WCC) e Rappresentante del Patriarcato Ortodosso di Bucarest, Romania;

 

Prof. P. James Puglisi, sa,

Direttore del Centro Ecumenico Pro Unione in Roma;

 

Prof. Rev. Stanley M. Burgess, Ph.D.,

Docente di Storia delle Religioni alla Southwest Missouri State University, della Chiesa Pentecostale a Springfield, Missouri USA;

 

Rev. P. Juan Usma Gomez,

Co-Segretario del Dialogo Vaticano-Pentecostale al Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Città del Vaticano

 

            Il primo saluto ai circa duecentocinquanta intervenuti, dopo un momento esaltante di preghiera e di canto Gospel del Coro ecumenico “Voci di Sion”, è stato dato da S.E. Rev.ma Mons. Luciano Bux, già Vescovo Ausiliare di Bari-Bitonto ed ora Vescovo eletto di Oppido-Mamertina-Palmi (Rc) e membro del Segretariato CEI per l’Ecumenismo, che si è fatto portavoce del saluto di S.E.Rev.ma Mons.Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, assente per impegni pastorali.

 

            Introducendo i lavori, il Prof. Matteo Calisi ha fatto una breve storia di questa esperienza ed ha sottolineato come questa edizione del Dialogo rappresenta una tappa storica nel cammino ecumenico in Italia: per la prima volta in veste ufficiale si sono incontrati i principali responsabili nazionali del Protestantesimo Italiano, e questi, con la Chiesa Cattolica.

 

            Questo movimento - ha proseguito il Prof. Calisi  -, così poco studiato dagli specialisti, è il movimento missionario in più forte crescita nel mondo. Esso ha una dimensione significativamente ecumenica che nell’ultimo secolo ha avuto una crescita da zero a oltre seicento milioni in appena cento anni. Si tratta del più grande movimento di risveglio e di rinnovamento nella storia del cristianesimo!

 

            Non si era ancora avuto nell'intera Storia della Chiesa un evento simile a questo risveglio carismatico/pentecostale.

 

            Di fronte a un movimento di oltre seicento milioni di persone - che, nella stragrande maggioranza sperimentano una genuina esperienza di vita cristiana e un sincero desiderio di missione - è difficile negare la presenza - peraltro misteriosa - dello Spirito di Dio.

 

            Il Movimento Pentecostale è stato per certi aspetti uno "shock" per la Chiesa, nessun uomo avrebbe infatti potuto prevedere o pianificare una immissione di spiritualità alla fine del ventesimo secolo in milioni e milioni di uomini e donne che ora sono affamate e alla ricerca di Dio.

           

            Lo scopo di questo 8° Dialogo è quello di ricevere da Dio una comprensione profonda di ciò che lo Spirito Santo fa in questo Movimento e quale è il messaggio che il Movimento ha da inviare alla Chiesa e al mondo e naturalmente quali impegni e responsabilità può assumersi il Movimento per questo suo generoso servizio alla missione della Chiesa di Gesù Cristo.

 

            Il Rev. Dott. Giovanni Traettino ha aggiunto nell’introduzione che “i cristiani pentecostali e carismatici sono nel mondo oltre 600 milioni, ossia, un cristiano al mondo su tre vive questa esperienza dello Spirito Santo. La corrente carismatica aumenta al ritmo di oltre cinquantamila conversioni al giorno, con punte impressionanti nell’America Latina e in Asia. Questo fenomeno - il più grande movimento di risveglio nella storia del cristianesimo risulta poco studiato, particolarmente in Italia nei normali piani di studi teologici, nei corsi di formazione universitari e in quelli di preparazione al ministero pastorale nella Chiesa”.

 

            Mons. Giuseppe Chiaretti, nella sua relazione dal tema: “Una sfida per l’unità dei cristiani nella Chiesa Cattolica Italiana”  ha voluto sottolineare come dal mondo pentecostale è stata mutuata la riscoperta dello Spirito Santo nella esperienza del vissuto della Chiesa Cattolica e come la sfida, carismatico-pentecostale, è una risposta agli impulsi che provengono dall’Alto con la conseguenza che la comune preghiera allo Spirito Santo è una via obbligata per tutti e facilita i moti del cuore su cui si fonda il vero ecumenismo.

 

            Il Prof.Paolo Ricca, esprimendo la propria soddisfazione di essere in questo contesto di dialogo fraterno, ha sottolineato come le “sfide per le Chiese della Riforma”  sono:

 

1. Non avere più paura dello Spirito Santo e della sua azione;

2. Realizzare l’unità senza aver paura delle diversità perché si può essere diversi senza essere divisi;

3. che finisca il monopolio maschile dell’annuncio della Parola di Dio;

4. Accettare con umiltà come la sapienza di Dio confonda la vana sapienza dell’uomo perché Dio parla attraverso gli analfabeti che profetizzano in lingue.

 

            Il Prof. Ioan Sauca analizzando “le sfide per il mondo ortodosso”,  ha dichiarato che queste passano attraverso:

 

1. accettare il fatto che molti ortodossi, nell’Europa centrale, siano passati e passino al Pentecostalismo dopo la caduta del muro;

2. essere pronti ad accogliere i Pentecostali che, invece, in America, stanno passando all’Ortodossia.

3. accettare la lezione popolare della santità e dell’adorazione che viene dal Pentecostalismo, aprendosi al nuovo;

4. riconoscere che il mondo Ortodosso, pur essendo da sempre carismatico e detentore di una meravigliosa teologia pneumatica basata sull’esperienza, non è stato ancora del tutto toccato dal Pentecostalismo;

5. riconoscere come il Pentecostalismo sia un ponte tra la teologia occidentale e quella orientale ed essere pronti, tutti, a volerlo attraversare per incontrarsi.

 

            Il Prof.James Puglisi, ha affermato che il Pentecostalismo è:

 

1. una sfida verso la riflessione teologia: ciò che si è verificato all’interno della Chiesa Cattolica  per opera del Rinnovamento Carismatico Cattolico  che ha chiesto aiuto alla Teologia per capire come nello Spirito santo si faccia effettivamente sintesi delle “teologie particolari” approfondendo le tematiche delle missioni  dello Spirito Santo “fuori dalla Trinità”, dove fa nuove tutte le cose anche in relazione al ruolo che Egli ha avuto nell’incarnazione del Verbo e nel rapporto con Maria, rendendola Teotocos, Madre di Dio.

 

            Il Padre Juan Usma Gomez dopo aver relazionato sullo stato del Dialogo della Commissione mista Internazionale Cattolico-Pentecostale del Vaticano, dopo quasi trent’anni di colloqui in cui, partendo dalla domanda: “Chi siamo”?, si è ora giunti alla “sesta fase” per l’approfondimento della storia della salvezza e scoprire che siamo “Chiesa insieme”, ha sottolineato che le sfide sono:

 

1. Il dialogo non solo è possibile, ma necessario, per rimuovere streotipi riconoscendo insieme che Dio ci vuole uniti e che il dialogo passa per la croce;

2. rinnovare la fede nello Spirito Santo e nella sua opera senza tralasciare la potenza delle altre Persone divine;

3. comprendere che i pentecostali devono essere agenti ecumenici: il mondo Pentecostale, pur essendo un movimento, deve prendere coscienza di essere Chiesa per essere interlocutore valido nel Dialogo;

4. il Pentecostalismo è una realtà confessionale? La storia ci dice che esso ha una forte connotazione ecclesiale;

5. i documenti teologici, frutto dei colloqui non rimangano sulla carta ma siano calati nelle realtà ecclesiali di base;

6. essere cristiani in missione, il che significa che il cammino reciproco per la credibilità dell’annuncio deve passare per il pentimento ed il perdono.

7. Il Rinnovamento Carismatico Cattolico, poi, sia veicolo di questo ecumenismo di popolo nelle comunità ecclesiali di base, quali le parrocchie, le associazioni, i gruppi e i movimenti.

 

            Il Prof. Stanley Burgess, parlando dei Pentecostali classici, ha ricordato che le sfide più importanti vengono dalla necessità di aprirsi al Dialogo con i cattolici ed ortodossi, dialogo che per ragioni storiche ha portato a delle chiusure, pur essendo nati all’inizio del secolo scorso ad Asuza Street  (Los Angeles) come “movimento ecumenico”.

            Fra le altre sfide:

 

1. è necessario dialogare e non fare semplicemente dibattiti intellettuali, ricordando ad ogni pié sospinto ciò che ci divide dagli altri e obliterando ciò che ci unisce;

2. il Dialogo ci porta a riflettere su come definire il “Corpo di Cristo”, cioé la Chiesa, ricordando che nessuno è depositario di tutta la verità;

3. è di fondamentale importanza rileggere ed approfondire la storia del Cristianesimo attraverso la conoscenza del pensiero e delle opere dei Padri della Chiesa per scoprire anzitutto che lo Spirito Santo non è stato dato solo nel primo secolo e poi ai Pentecostali nel 19° secolo, con il silenzio di quasi duemila anni, ma è stato sempre presente nella Chiesa e non solo appannaggio del pentecostalismo: si pensava, infatti, che al momento in cui l’esperienza pentecostale aveva toccato anche la Chiesa Cattolica, che le altre chiese storiche, tutti quelli che lo Spirito aveva toccato sarebbero usciti dalle loro chiese e si sarebbero uniti alle denominazioni Pentecostali. Cosa che non è avvenuta.

4. L’aver constatato che l’opera dello Spirito ha toccato anche indigeni, persone e raggruppamenti che poi hanno superato in termini di forza missionaria e di crescita numerica i Pentecostali classici, ha portato alla sfiducia e alla chiusura;

5. l’aver interpretato nel senso dell’intolleranza dei confronti anche degli altri cristiani quello che San Paolo dice per i pagani in 2 Cor 6,17;

6. ritenere che la santità dei cristiani di tutti tempi è un patrimonio comune a tutte le chiese non solo cattoliche ed ortodosse, ma anche protestanti e pentecostali. Di qui il richiamo alla responsabilità dei cattolici a non demitizzare la funzione storica e pedagogica dei Santi posti come esempio da Cristo per essere imitati, come diceva Paolo “siate miei imitatori come io lo sono di Cristo”.

7. il Pentecostalismo che è pure cresciuto nella povertà e nella persecuzione, che lo ha portato a chiudersi, ora deve imparare a stare insieme agli altri e capire che lo Spirito Santo non tocca solo la parte intuitiva del nostro cervello ma anche quella razionale;

8. capire che ci deve essere equilibrio tra cambiamento e continuità: questa sfida tuttavia riguarda un po' tutti i movimenti di risveglio o/e di rinnovamento, per cui è necessario il Dialogo perché tanti vogliono il cambiamento: ad esempio, i Pentecostali, che erano partiti con l’idea del cambiamento, arroccandosi i posizione di rifiuto e chiusura al Dialogo, ora optano per la continuità;

9. accettare che la chiamata del Signore alla santità è per tutti e non solo un privilegio per le chiese e denominazioni pentecostali;

 

            Il Prof. Burgess, che è autore di un pregievole Dizionario, giunto quest’anno alla decima, su “I Movimenti Pentecostali e Carismatici”  (Zondervan Publishing House, Grand Rapids, Michigan), parlando della “sfida per l’evangelizzazione del nuovo millennio”  ha detto:

 

1. che nel mondo ci sono sei miliardi di uomini di cui solo il 30% sono cristiani e degli altri, un miliardo e settecento milioni non hanno mai sentito parlare di Dio e di Gesù. Da questo discende che:

a) la missione è fondamentale per tutti i cristiani;

b) andare in missione non significa rubare le pecore alle altre chiese, perché la missione verso i non cristiani non è proselitismo;

c) è possibile evangelizzare bene solo se si è ecumenici e cioè uniti e riconciliati, perciò, né gli uni né gli altri, né parallelamente, ma insieme;

d) evangelizzare non significa fare proselitismo  contro le altre aggregazioni cristiane, ma diffondere il Vangelo di Cristo tra quelli che non lo conoscono e comunicare al mondo le ricchezze di Cristo;

e) riacquistare l’entusiasmo degli inizi visto che la crescita Pentecostale e Carismatica, pur in aumento, è stata superata di gran lunga dalle “chiese nuove non-denominazionali” che stanno evangelizzando senza paura con forte senso missionario;

 

2. sarà bene perciò tenere presenti due cose:

a) che abbiamo l’obbligo di trasmettere la verità;

b) si debbono sfruttare tutte le opportunità entrando in tutte le “porte” che aprono davanti a noi;

 

3. ci sono centinaia di milioni di persone che muoiono ogni anno: in 10 anni muore il 30% dei viventi. Abbiamo perciò poco tempo perché quelli che stanno per andar via per sempre e non hanno mai sentito parlare di Cristo, lo conoscano e si salvino.

 

            Il Prof. Ioan Sauca, parlando della “sfida pentecostale per il Consiglio Mondiale delle Chiese di Ginevra (WCC)” , ha fatto la storia del Consiglio, ha detto cose, perché e quando alcune Chiese Ortodosse vi sono entrate e come alcune poi ne siano uscite e per quali ragioni.

 

            Ha sottolineato come di esso non fanno parte i cattolici che tuttavia hanno vari organi di collaborazione con lo stesso; ha infine detto come i Pentecostali ne sono fuori anche per la difficoltà della rappresentanza dato il variegato e molto frantumato mondo pentecostale, sottolineando come la loro chiusura non è tanto verso l’ecumenismo in se quanto, a causa di una endemica paura e sfiducia, è proprio verso il Consiglio Mondiale delle Chiese di Ginevra, perché temono che si trasformi in una specie di super-chiesa in cui si possono perdere le proprie identità soprattutto per le spinte liberali e sociali che vi albergano e che a loro sembrano poco cristiane.

 

            Hanno recato il loro saluto:

 

Prof. Avv. Guzman Carriquiry

Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio dei Laici della Santa Sede

 

Prof. Rev. P. Salvatore Manna, o.p.

Pro-Preside dell’Istituto di Teologia Ecumenica “San Nicola” di Bari

 

Rev. Dott. Domenico Tommasetto,

Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI)

 

Rev. Dott. Romolo Ricciardiello,

Presidente dell’Alleanza Chiese Cristiane Evangeliche in Italia (ACCEI)

 

Dott. Antonino Ramirez

Segretario Generale dell’Alleanza Evangelica Italiana (AEI)

 

Prof. Salvatore Martinez

Coordinatore Nazionale dell’Associazione “Rinnovamento nello Spirito Santo” (RnS)

 

Rev. Don Angelo Romita

Delegato Pastorale Ecumenica della Conferenza Episcopale Pugliese

 

            Altri Leader di spicco del movimento carismatico-pentecostale sono intervenuti tra cui: il Prof. Tarcisio Mezzetti, docente universitario di Perugia, il teologo Gesuita, Rev. P. Carlo Colonna, il Dott. Geoffrey Allen di Brescia, biblista.

 

            Numerosi messggi augurali sono pervenuti ai partecipanti fra i quali quelli del Capo dello Stato, On. Carlo Azeglio Ciampi e di altri Vescovi pugliesi.

 

            Il Prof. Matteo Calisi ha concluso riassumendo i lavori e sottolineando la validità di questa ottava edizione del Dialogo Fraterno, ringraziando il Preside dell’Istituto di Teologia Ecumenico di Bari per l’ospitalità concessa, esternando la gratitudine agli oratori ed ai numerosi intervenuti, nonché a tutte le aggregazioni cristiane presenti.

 

            Ha poi aggiunto che le differenze dottrinali e disciplinari non possono impedirci di cogliere il richiamo potente che a noi viene dalla riscoperta e dall’esperienza di quello che è l’aspetto più importante del Cristianesimo: Dio che in Cristo ci dona il Suo Spirito d’Amore e ci rende capaci di vivere ogni giorno la gioia dell’amore che si dona.

 

            Il Cardinale Leòn J. Suenens, nel suo volume “Ecumenismo e Rinnovamento Carismatico”, scrive: “Il primo millennio (del Cristianesimo) fu fondamentalmente, malgrado crisi e turbamenti, quello della Chiesa indivisa. Il secondo millennio fu quello delle dolorose rotture dell’ XI e del XVI secolo. Il terzo millennio vede apparire all’orizzonte dei segni - tra i quali il Rinnovamento Carismatico è in modo particolare fioriero di speranza - che annunziano l’approssimarsi della restaurazione dell’unità visibile”.

 

            “L’ecumenismo - afferma ancora il Cardinale Suenens - è opera dello Spirito Santo: bisogna, umilmente e ardentemente, offrirci al suo Soffio, abbandonarci alla Sua azione, credere alla Sua presenza operante in noi e in ciascuno dei nostri fratelli. Come scriveva meravigliosamente Vladmir Solovieff, questo geniale precursore dell’ecumenismo nel XIX secolo: <<Per avvicinarci gli uni agli altri ci vogliono due cose: la prima è assicurare e intensificare la nostra personale intima unione col Cristo. La seconda è di venerare, nell’anima del mio fratello, la vita attiva dello Spirito Santo che dimora in lui”.

 

            Il soffio dello Spirito muove la Chiesa verso l’unità, nessuno può chiudersi al Suo appello che insistentemente ci sospinge verso questo traguardo. Non ci nascondiamo le difficoltà che ancora permangono lungo la strada del dialogo ecumenico. Ma, non dobbiamo farci prendere dalla paura. Quando Cristo era già risorto, le donne che andavano al sepolcro, titubanti e impaurite si dicevano tra loro: “Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro? Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande” (Mc 16,3-4).

 

            Se crediamo con fede viva nel Cristo Risorto e Vivente, le pietre che sembrano ostacoli insormontabili, rotoleranno via. E, Cristo ci spalancherà le porte del terzo millennio dell’unità ritrovata.

 

            Il Dott. Giovanni Traettino ha poi reso grazie al Signore per questo cammino di otto anni che si sta svolgendo pur in mezzo a tante difficoltà. Egli ha affermato che tale Dialogo “assomiglia ad un uomo che è costretto a passare in uno stretto corridoio, andando verso la croce, tra due recinti paralleli di filo spinato che, man mano che egli cammina, gli si strappa prima le vesti e poi la carne fino al sacrificio finale sulla Croce”.

 

            Ma al di là della Croce, non vi sono più né recinti e né separazioni. Questa visione che si accompagna al Dialogo fin dall’inizio non fa temere alcuno, ma ci rende coscienti delle difficoltà e pronti alla sofferenza perché Cristo è la nostra speranza, Cristo è la nostra forza.

 

           

            “Ut unum Sint” perché il mondo creda. Amen!

 

 

Avv. Nunzio Langiulli

Addetto Stampa CCI

 

 

Bari, 19.02.2000

 

 

 

                       

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